Salve carissimi lettori,
Oggi vi parlerò della C A L E N D U L A (Calendula officinalis) come la scrisse Maria Treben tanti anni fa. Mi piace tanto rivedere questi vecchi testi per riscoprire alcuni segreti dimenticati. Posso dire che quest'erba e' presente in casa mia e la consiglio a tutte le donne specialmente. Volete sapere un altro segreto? Ho provato a fare a casa la pomata, funziona effettivamente, un po' ungente direi ma il suo scopo l'ottiene.
Oggi ci sono tante soluzioni per sostituire il grasso animale, l'acqua vite, ma ricordate che si può fare anche con quelli, questo e' un punto di vista a cui tengo tanto.
Buona lettura allora, un saluto affettuoso.
Fra le piante nostrane la Calendula occupa un posto di primo piano.
Volgarmente è chiamata anche Callandria o Garofano di Spagna. Essa fa parte di quelle piante che hanno un ruolo determinante nella lotta contro il cancro e le ulcere cancerose. La si trova in molti giardini in campagna, a volte anche inselvatichita sui mucchi di detriti. Essendo di recente riscoperta e richiesta dalla gente a causa del suo potere terapeutico, la si ritrova non soltanto nei giardini ma anche coltivata nei campi. Essa raggiunge un'altezza di 30 - 60 cm, i suoi capolini brillano gialli o giallo-arancioni, gli steli e le foglie sono succosi e vischiosi al tatto. Ne esistono diverse varietà, con i capolini ripieni, con stami chiari o scuri; il potere terapeutico è lo stesso per tutte.
Se i capolini, la mattina dopo le sette, sono ancora chiusi, vuol dire che pioverà in giornata. Pertanto in tempi passati la Calendula era ritenuta un'annunciatrice della pioggia.
Nella medicina popolare la pianta viene colta ed utilizzata tutta, steli, foglie e fiori. È opportuno però coglierla in pieno sole poiché in quel momento i suoi poteri terapeutici hanno il maggiore effetto. La si può cogliere in giardino fino ad autunno inoltrato salvo quando è attaccata dall'oidio.
La sua pomata giova rapidamente anche contro la flebite, le ulcere da vene varicose inguaribili, le fistole, i geloni e le piaghe da bruciature. La pomata ed i residui della sua preparazione vengono utilizzati contro l'ulcera alla mammella anche se maligna (cancro della mammella).
La pomata di Calendula è anche un ottimo coadiuvante contro la micosi del piede. Me lo confermano molte lettere proprio in quei casi in cui precedentemente tutti gli altri rimedi avevano fallito. Contro questa malattia si ottengono degli ottimi risultati anche con l'infuso di erbe fresche. Ove si manifestasse una micosi della zona vaginale si facciano dei lavaggi o dei semicupi con infuso di Calendula.
Oltre alla pomata sarebbe opportuno preparare anche una tintura di Calendula (vedi la ricetta sotto «Modalità di preparazione»). Questa tintura diluita con acqua bollita è particolarmente adatta per cataplasmi su ferite, contusioni, ematomi, strappi muscolari e persino su ulcere purulente o cancerose, su piaghe da decubito, tumori e tumefazioni.
Per la Calendula quale pianta medicinale contro i tumori maligni si batteva non soltanto il parroco Kneipp ma anche noti medici come il Dr. Stàger, il Dr. Bohn, il Dr. Halenser ed altri. Il Dr. Bohn cita la Calendula come il rimedio più importante contro le malattie cancerose nei casi in cui non è più possibile operare e raccomanda per un lungo periodo di ingerire tisana di Calendula. Persino contro il cancro della pelle si ottengono ottimi risultati con il succo spremuto dalla Calendula fresca. L'angioma cavernoso, per un certo periodo e diverse volte al giorno spalmato di succo fresco, può scomparire completamente così anche le macchie pigmentose e quelle tipiche dell'età senile. Allo stesso modo si possono eliminare le macchie della pelle ruvida e cancerosa.
Internamente la Calendula viene impiegata sotto forma di tisana contro le malattie del tubo digerente (stomaco e intestino), contro gli spasmi e le ulcere gastriche nonché le infiammazioni del duodeno, l'idropisia e l'ematuria. La stessa tisana è infine un rimedio sicuro contro le malattie da virus e contro la bacteriuria.
I buoni risultati ottenuti con la Calendula contro l'epatite infettiva la fanno ritenere un eccellente rimedio anche contro le malattie del fegato. Fiori, foglie e steli vanno sbollentati e la tisana va bevuta senza zucchero. Nelle malattie sopra descritte se ne bevono da tre a quattro tazze al giorno, circa un cucchiaio ogni quarto d'ora. Si ottiene un buon vermifugo preparando una tisana con Vi di litro d'acqua e un cucchiaio di fiori di Calendula. Il succo degli steli freschi elimina verruche e scabbia, l'infuso guarisce lichen e gonfiori ghiandolari lavando con esso le zone affette. La tisana, bevuta regolarmente, ha un effetto depuratore del sangue. Lavando gli occhi con l'infuso tiepido servendosi di una vaschetta apposita di vetro, si rinforzerà la vista.
Contro le ulcere ed i tumori cancerosi, le piaghe ai piedi, la carie ossea, le ulcere della coscia nonché contro le gravi ferite purulente e non guaribili giovano lavaggi con infuso di Calendula e Coda cavallina mescolate in parti uguali. Di tale miscuglio si prende un cucchiaio colmo per 1/4 litro d'acqua.
MODALITÀ DI P R E P A R A Z I O NE
Tisana: Un cucchiaino colmo di erba su mezzo litro d'acqua.
Semicupi: Quattro manciate abbondanti di erbe fresche oppure 100 g di quelle essiccate per semicupio
Lavaggi: Un cucchiaio di erbe per 1/2 litro d'acqua.
Tintura: Lasciare riposare una manciata di fiori in 1 litro di acquavite pura per 15 giorni al sole oppure ad una temperatura di circa 20° C.
Pomata di Calendula: Tritare quattro manciate abbondanti di Calendule (foglie, gambi e fiori). Riscaldare 500 g di grasso intestinale di un maiale nutrito naturalmente oppure di buono strutto di maiale, come se si dovessero friggere delle cotolette. Versare le Calendule tritate in questo grasso bollente e soffriggerle brevemente, dare una girata e togliere la padella dal fornello. Coprire e lasciare riposare per una giornata. Il giorno seguente riscaldare il tutto leggermente e, filtrandolo attraverso un panno, travasarlo in recipienti puliti.
Succo fresco: Lavare foglie, steli e fiori e spremerne ancora umidi il succo servendosi di una centrifuga elettrica ad uso domestico.
Maria Treben
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