Carissimi Amici e Lettori,
Ho deciso di pubblicare una serie di articoli che introducono il mio Percorso Alkemico Magico con lo scopo di presentare più ampiamente questo sistema a me molto caro.
Ho ideato e canalizzato questo corso per racchiudere la sapienza europea in un percorso lungo ma che comprende buona parte del sapere che un alchimista di oggi ha o deve avere nel suo bagaglio culturale. Il Percorso Alkemico Magico è un percorso innanzitutto individuale e di crescita personale, che conduce il praticante o l’iniziato ad una elevazione spirituale tale da essere d’aiuto per sé stesso e gli altri.
L’alchimista e i processi di trasformazione alchemica
Le fasi della trasformazione alchemica sono processi che l’alchimista attua su sé stesso per realizzare la “Grande Opera”, ovvero la creazione della Pietra Filosofale. Le fasi alchemiche possono essere diverse e avere nomi o simboli differenti, in base allo “schema filosofico” tradotto e usato dall’alchimista.
Questi “schemi filosofici” sono stati modificati negli anni, sia nel numero delle fasi, sia nell’utilizzo dei simboli, è importante dunque sapere che non vi è uno schema più valido di altri, ma che essi provengono da periodi storici e geografici diversi, durante i quali gli alchimisti li hanno mutati in base alle loro esigenze. Le fasi della tradizione alchemica esoterica occidentale: di Nigredo, Albedo e Rubedo.
Nigredo o Opera al Nero, è la fase di distruzione o putrefazione, nella quale l’alchimista distrugge tutti gli elementi viventi disgregati e dannosi nei suoi corpi sottili (mentale e psichico). Nel piano mentale l’iniziato dunque distrugge tutti i suoi io e le sue personalità, nel piano psichico l’alchimista agisce per distruggere tutte le emozioni cristallizzate nella psiche. La distruzione degli io e delle emozioni durante la Nigredo portano il corpo fisico alla cessazione delle tensioni, le quali sono tenute attive nell’individuo proprio dagli io e dalle emozioni disgregate.
Questo processo di disgregazione può essere attivato dall’alchimista attraverso l’auto-osservazione, nella quale l’iniziato all’alchimia, comprende come si comportano e formano i vari io, le varie personalità e le sue emozioni degenerate, elementi che si sono cristallizzati in particolar modo durante l’infanzia e l’adolescenza, attraverso il condizionamento familiare e sociale. Questi elementi sono dannosi in quanto tolgono al singolo individuo il libero arbitrio, lasciandolo in balia di bisogni indotti da mancanze derivate dai comportamenti appresi dai suoi simili, considerati dal suo sistema cognitivo come giusti, perché praticati dalla gran parte della collettività che lo circonda. Osservandoli dunque, prende coscienza del fenomeno attuando una distruzione consapevole di questi elementi, per purificare tale materia sottile (corpo mentale e psichico) in modo consapevole, durante la seconda fase alchemica.
Albedo o Opera al Bianco deriva dal termine latino albus che significa bianco. Mentre nella Nigredo vengono distrutti tutti gli elementi disgregati in un’unica sostanza, nell’Albedo tale materia viene purificata. Nella simbologia alchemica il piombo della Nigredo durante l’Albedo diviene argento, questo ad indicare che le sostanze formanti il corpo mentale e psichico, attraverso la purificazione iniziano a vibrare ad una frequenza più elevata, scaricando di tensione il corpo fisico. Attraverso l’osservazione e la purificazione, l’alchimista comincia a comprendere l’importanza di avere presenza su di sé, provando a trasformare la materia dei molti io e delle varie personalità disgregate, in presenza su sé stesso. Sul piano emotivo l’alchimista non scappa o non reagisce più difronte alle influenze esterne, che attivano le sue ferite emotive, impara a vederle e ad osservarle per dissolverle. Inizia quindi un processo di integrità, passaggio obbligatorio per accedere all’ultima fase chiamata Rubedo.
Rubedo o Opera al Rosso, è la fase della spiritualizzazione della materia, è il momento in cui lo spirito si esprime per mezzo dell’individuo, rimanendo in contatto con la fonte che permea tutto il creato. In questa fase l’alchimista dopo la purificazione, ha congiunto gli opposti derivati dalla dualità attraverso la visione unica e ha riallineato il maschile con il femminile, ricreando in sé stesso l’androgino. In questa fase, non esiste più la separazione tra sé stesso e l’altro, poiché in contatto e consapevole che la stessa fonte di vita dentro di lui è in tutto il creato. L’alchimista durante il giorno rimane presente a sé stesso, ed è quello stato di presenza, la nuova sostanza ottenuta dalla distruzione e la purificazione di tutti i vari io. La presenza su sé stessi è uno stato di coscienza non meccanico, ma attuato consapevolmente dall’iniziato, il quale oltre a farlo mantenere presente, nel qui e ora, l’energia spesa per il vivere viene riassorbita e non dissolta, concorrendo a comporre il corpo d’oro.
Riassumendo in una visione diversa Il processo alchemico si divide in diverse fasi. Nella prima, detta Opera al Nero o Nigredo, chiamata anche Putredo, da “putrefazione”, si devono abbandonare le identità egoiche già stabilite in quanto potrebbero impedire l’effettiva unione che va realizzata ad ogni livello. Questa fase consiste nel cercare e riconoscere i propri limiti e difetti che emergono più facilmente confrontandosi con il partner. Ciò induce una sensazione di depressione psicologica, di abbandono e di morte. Senza questa esperienza dolorosa non è possibile iniziare il processo di trasmutazione di sé stessi. All’inizio del rapporto, le due polarità non sono ancora compatibili del tutto, l’unione, il Composto non è ancora “stabile”, i due partner sono ancora troppo carichi delle rispettive specificità, problemi ed aspettative, della propria aggressività. La sensazione dolorosa che si vive è analoga a quella dei livelli più bassi dello Scorpione, che infatti è anche il Segno della rinascita spirituale. Questo stadio fa sempre paura, ognuno dei due partner teme di esser fagocitato, di perdere le sue prerogative. Da un punto di vista psicologico, è una vera e propria morte, un cessare di essere ciò che si era. Nigredo è la scoperta delle parti oscure di sé stessi; quelle parti che da soli non si era in grado, o non si aveva la volontà, di riconoscere come proprie, si possono non vedere od illudersi di non avere. Uno dei vantaggi del rapporto, sta nel fatto che i due partner si fanno reciprocamente da specchio, mostrando i rispettivi lati oscuri.
La Putrefazione, deve durare solo quel tanto che serve a riconoscere e a prendere coscienza di ogni possibile negatività. Dopo la sofferenza dell’oscurità e della caduta, viene una fase di gioia, di ascesa, di redenzione. La notte precede il giorno, proprio come insegna il libro della Genesi nella descrizione della Creazione: fu sera e fu mattina. Il nuovo giorno è l’Albedo; dal Nero si passa al Bianco, il colore dell’Amore e della Grazia. Anche lo Zohar insegna che “non c’è Luce se non quella che viene dalle tenebre.”
La fase finale che segue l’Albedo è detta Rubedo per il suo colore Rosso. Si potrebbe pensare che questo colore rappresenti un momento negativo opposto al Bianco precedente; infatti Rosso è il colore del sangue e dell’aggressività marziana. Ma in questo caso è positivo, come anche la Qabbalah insegna, il Bianco dell’Amore altruistico deve temperarsi con il Rosso della Forza. Se il Rosso è applicato assieme al Bianco perde le sue connotazioni negative. Nel caso specifico del rapporto di coppia, Rubedo è il fuoco dell’unione, la passione; l’eccitazione è senza dubbio positiva quando conserva la dolcezza dell’amore. Un amore solo bianco rischierebbe di appiattirsi in una passività “acquosa” che tocca la coscienza, ma non la trasforma. Equivale a quel senso di ripetitività che può subentrare con il passare degli anni. L’amore solo bianco diventa facilmente un’abitudine, finché, come la neve, si scioglie lentamente. Il Rosso è l’eccitazione della scoperta, la forza mai sopita ed indomita che trasforma. Quando il Rosso delle emozioni agisce da solo può esser molto negativo; se però viene dopo od assieme al Bianco, è il miglior stimolante per il rapporto. Emerge così la necessità di una sintesi di tutte le fasi, devono esser vissute e superate nell’ordine indicato, a cicli ripetuti e successivi, a livelli sempre più elevati.
0 Commenti