Carissimi lettori ed amici,
Oggi vi presento un articolo di erboristeria pratica riguardante l'estratto oleoso di Arnica che può essere aggiunto alla vostra farmacia ad uso casalingo.
Come in ogni preparazione erboristica con erbe più o meno conosciute e' sempre meglio andare in erboristeria a comprarle a meno che non siate degli esperti ed avete un posto sano dove raccoglierle.
Estratti idroglicolici per uso esterno
Con questo metodo si
riesce ad ottenere sia la parte di principi attivi solubili in acqua (come ad
esempio i tannini, i sali minerali) sia la parte solubile in alcool (come ad
esempio gli oli essenziali). Un esempio tipico è l’estratto di propoli sotto
questa forma che, sebbene un po’ meno concentrato del normale estratto
alcolico, ha una sua validità per le persone che non sopportano l’alcool, per i
bambini, nei casi di pelle delicata, ecc.
Estratti oleosi
Vengono chiamati anche
“digesti “. Si tratta di una macerazione, normalmente in olio di girasole
(altre volte di sesamo o di oliva) a caldo (circa 60°C) della pianta adatta. Si
usano normalmente per uso esterno per applicazioni, massaggi ecc.
Questo tipo di preparati può essere fatto, con un po’ di cura e di precisione anche in casa, in modo da avere una piccola “farmacia ad uso casalingo. L'arnica è da sempre conosciuta per le sue proprietà antinfiammatorie e per questo è utilizzata esternamente nel trattamento degli ematomi, delle contusioni, degli edemi da traumi e nel trattamento di disturbi muscolari, articolari e reumatici, ma non solo. L'arnica viene sfruttata, contro le punture di insetti, contro le foruncolosi e contro le flebiti.
In campo omeopatico, l'arnica viene utilizzata come rimedio contro i disturbi infiammatori di origine muscolare, tendinea o scheletrica e per il trattamento di contusioni, distorsioni, traumi, stiramenti, strappi, ecchimosi ed ematomi. Inoltre, nell'omeopatia l'arnica è impiegata per favorire la guarigione delle ferite e per contrastare la fragilità capillare.
Estratto oleoso di arnica
Come si prepara un estratto al 20% di arnica.
- Pesare 100 g di arnica secca acquistata in erboristeria. Metterla in un recipiente di vetro a bocca larga (per esempio un vaso da 1 litro per le marmellate) con chiusura ermetica.
- Aggiungere 500 ml di olio di mandorle, oppure di sesamo. Il vaso deve avere l’apertura non chiusa completamente. Porre in un recipiente a bagno maria in modo che l’acqua arrivi quasi all'orlo del liquido contenuto nel vaso.
- Scaldare a fiamma bassissima per 2 ore: l’ideale sarebbe avere un termometro apposito che indichi la temperatura di 60°C.
- Sempre nel recipiente chiuso ermeticamente esporre alla luce per 1 settimana. Effettuare la filtrazione su un imbuto con due o tre strati di garza fine oppure su tessuto fitto.
- All'ultimo introdurre nell'imbuto anche i fiori d’arnica macerati nell'olio e porvi un peso sopra per tutta la notte in modo da “spremere bene” il tutto.
- Il filtrato deve essere posto in una bottiglia possibilmente di vetro scuro (o comunque al buio).
Questo preparato è veramente efficace in tutti i casi di contusioni, lividi, storte nei quali casi va applicato sulla parte dolente mattina e sera con un lieve massaggio. Fasciare con una leggera fascia elastica o con della garza per non sporcare la biancheria. L’olio di arnica fatto in questo modo è più concentrato dei preparati normalmente in commercio. Si mantiene per molti mesi.
Attenzione a porlo fuori della portata dei bambini perché non deve essere usato né per via interna né su piccole ferite od abrasioni, ma sulla pelle integra.
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