Carissimi lettori ed amici,
Oggi vi sottopongo un articolo di cucina olistica, perché la nostra salute comincia da cosa immettiamo nel nostro corpo, compreso il cibo.
Il miele di castagno si ottiene dai fiori di castagno e viene raccolto tra i mesi di giugno e ottobre. È un miele scuro, dall'odore aromatico e dal sapore complesso. Noto per le sue proprietà anti-infiammatorie e anti-batteriche, è una fonte di proteine, vitamine B e C e di sali minerali.
Il miele di Castagno è un prodotto tipico delle zone mediterranee, soprattutto Italia, Francia, Grecia e Svizzera, dove nelle regioni montuose temperate tra i 300 e i 1200 metri si trovano boschi interi di castagni. Questo miele si ottiene dai colorati fiori di castagno e viene raccolto tra i mesi di giugno e ottobre. A differenza di molti altri mieli, quello di castagno ha un colore che varia dal giallo-marrone a quasi nero, dalle sfumature ambrate molto scure e intense; il suo odore è aromatico e legnoso e il sapore complesso, decisamente distinto, è molto meno dolce, con un retrogusto amarognolo che può essere apprezzato anche su piatti salati di carni e formaggi stagionati, mentre non si presta molto a sostituire lo zucchero per dolcificare tisane o te.
La sua consistenza è piuttosto liquida e il motivo
risiede nella ricchezza di fruttosio che ne determina l’assenza di
cristallizzazione. Le variazioni di colore e sapore dipendono dal tipo di
castagno da cui proviene il miele, dal microclima naturale e dall’eventuale
processo di raffinatura. Anche il tempo può determinare la diversità del
prodotto, per esempio un’estate secca in genere produce un miele più robusto,
poiché le api tendono a essere meno distratte dall’abbondanza di altri fiori e
raccolgono il nettare unicamente dai fiori dei castagni. In generale, più
il colore è scuro più il sapore è ricco e intenso. Il miele di castagno
è un’ottima fonte di proteine, vitamine B e C e di sali minerali, quali
manganese, potassio, calcio e in particolare ferro. Come tutti i mieli, anche
quello di castagno è molto calorico, 100 grammi apportano 300 calorie e
quindi si consiglia di consumarlo in modeste quantità.
Questo miele possiede proprietà anti-infiammatorie e
anti-batteriche superiori a quelle dei mieli dal colore e sapore più
delicato. Inoltre, come dimostrato da un gruppo di ricercatori in Spagna, ha
una forte attività antimicrobica contro i
batteri Staffilococco aureo ed Escherichia coli, e può
agire anche in casi di Helicobacter pylori e Candida albicans.
Per questo stesso motivo, è anche indicato nel trattamento
di ulcere, aiutando a prevenire infezioni e
velocizzandone la guarigione.
Molti altri studi hanno anche dimostrato che,
paragonato con altri mieli, il miele di castagno ha una capacità
antiossidante estremamente elevata e contiene livelli molto alti di acido
fenolico. Questa proprietà lo rende un alimento molto importante e in grado di
aiutare a combattere i dannosi effetti dei radicali liberi causati da
inquinamento, fumo, pesticidi, raggi solari, medicine e processi metabolici del
nostro corpo.
Limitando l’esposizione a questi radicali liberi e consumando una dieta ricca di cibi antiossidanti che ne neutralizzano gli effetti, possiamo infatti ridurre il rischio di sviluppare molti dei problemi di salute legati all’età e molte delle malattie croniche tra cui artrite, cataratta, cancro, malattie cardiovascolari e invecchiamento prematuro della pelle.
Infine, grazie anche alle sue proprietà emollienti e lubricanti, lo si può utilizzare nel trattamento delle infezioni respiratorie, tossi persistenti e mal di gola oltre che per problemi di digestione, dove trova applicazione nel trattamento di ulcere dello stomaco e nella stimolazione della secrezione di bile.
Il suo potere nutritivo e idratante non
è sfuggito nemmeno al mondo dei cosmetici, dove è usato come base per creme per
pelle e capelli.
Seguendo la tradizione toscana, il miele di
castagno si può gustare con un pezzo di pecorino e qualche fettina di
pera. Anche altri formaggi quali stracchino, ricotta e gorgonzola si sposano
bene con questo miele, lasciamo a voi la scelta. Per una pietanza
irresistibile e da non perdere provate una crespella di farina di castagne
calda, ripiena di ricotta e ricoperta da una generosa spruzzata di miele,
oppure, per chi ama i sapori decisi e forti, provate ad assaporarlo spalmato su
una fetta di pane rustico alle noci con gorgonzola piccante e rucola.
È ottimo anche nelle torte o aggiunto a una
tazza di yogurt naturale o un dessert a base di crema.
Farina di castagne
La farina di castagne è ottenuta dalla macinatura
delle castagne essiccate. Ricca di proteine, fibre e vitamina, la farina di
castagne è utile per la flora batterica intestinale e contro il colesterolo. La
farina di castagne viene ottenuta attraverso l’essiccatura e la successiva
macinatura delle castagne. Si presenta molto fine, di un color nocciola chiaro
e dal sapore dolce, infatti è chiamata anche farina dolce.
Si produce principalmente nelle zone di montagna
al di sotto dei 900 metri di altitudine, dove cresce la pianta
del castagno domestico. Le castagne secche,
ovvero i semi del castagno, da cui deriva la farina, sono ricche di
carboidrati e sali minerali come potassio, ferro, calcio, sodio, magnesio,
fosforo e cloro.
Le castagne contengono anche fibre, proteine e
vitamine. Le vitamine presenti sono la C, la PP oltre che le vitamine del gruppo B(B1,
B2, B3, B6).
Tra gli svantaggi, ricordiamo che le castagne
favoriscono il gonfiore addominale e sono sconsigliate ai diabetici,
mentre sono utilissime a chi pratica sport o è soggetto a stress fisico o psicologico.
Le fibre facilitano il transito intestinale,
riequilibrando la flora batterica intestinale e svolgendo un efficace aiuto
nella riduzione del colesterolo. La farina di castagne può essere utilizzata
sia per i dolci che per i prodotti salati. Pasta, pane, biscotti, si fanno in
Liguria e sull’appennino toscano, emiliano e romagnolo. Qui la farina di
castagne era così importante in passato da essere la principale fonte di
sostentamento, nel periodo della cosiddetta “Civiltà del Castagno”.
Una volta raccolte le castagne vengono essiccate,
pulite e tostate. Infine macinate e pronte per essere vendute come
farina.
Da questa si producono anche i necci (delle specie di crêpes salate), il castagnaccio e la pattona, i manafregoli (o magnifregoli), un piatto contadino a base di farina di castagne, diffuso nella zona della Garfagnana, la polenta dolce, nella zona di Recco, in Liguria, si preparavano le trofie di farina di castagne.
I Manafregoli
Piatto di origine contadina, un piatto povero e
della tradizione garfagnana, in grado di nutrire con gusto e semplicità.
Ingredienti:
·
Farina di castagne,
·
latte intero (o panna o ricotta),
·
sale.
Procedimento: fare bollire l’acqua in un
paiolo quindi aggiungere la farina setacciata e un paio di pizzichi di sale.
Fate cuocere, mescolando, per circa mezz'oretta fino ad ottenere un impasto
morbido e omogeneo. A fine cottura mettete in piatti fondi aggiungendo latte o
panna o ricotta.
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