Carissimi lettori ed amici,
Oggi vi presento un articolo molto interessante: i cibi nervini, cosa sono e come usarli saggiamente.
Il cacao e il caffè, come molti altri cibi e sostanze, appartengono alla categoria dei cibi “nervini”. Si parla tanto di cibi nervini sopratutto se associato a regimi dietetici. Vediamo perché destano tanta curiosità e perché sono utili nella faticosa conquista del “peso forma”. I cibi nervini sono generalmente sostanze di derivazione vegetale e denominate nervine perché esplicano la loro azione stimolando il sistema nervoso centrale e quello periferico. La sensazione che ne consegue è uno stato di benessere e un aumento della resistenza alla fatica. Queste sostanze attive sono: la caffeina, la teobromina, l’efedrina, la teina, la sinefrina e la iombina. Le azioni sopraelencate le possiamo notare se beviamo una tazzina di buon caffè quando siamo stanchi e abbiamo bisogno di un “tirami su”. Fin qui non c’è nulla di male ma la questione controversa è che una costante e regolare assunzione di questi cibi ad azione “nervina” può produrre uno stato di assuefazione e nervosismo. Non solo, nel caso del caffè se si supera un certo numero di tazze al giorno, verrà meno l’effetto tonico/ stimolante sull'organismo perché quest’ultimo ormai si è abituato alla razione giornaliera di caffeina. Siamo di fronte a un possibile effetto paradosso. Se prendiamo il caffè per restare svegli e vincere la fatica ad un certo punto l’effetto sarà quello di una tisana rilassante.
Che cos'è che produce l’effetto tonico stimolante in questi cibi?
Nel caso
del cacao e del caffè sono gli alcaloidi,
sostanze attive di cui la caffeina e la teobromina per quanto riguarda invece
il cacao. I cibi nervini, a parte qualche raro caso come per il cacao, non
contengono calorie ne elementi nutritivi indispensabili per il sostentamento
dell’organismo. Il più delle volte sono
irritativi e hanno un’azione astringente mettendo a dura prova la regolarità dell’intestino infiammandolo
e anche a carico il fegato di tossine e di super lavoro.
L’azione della caffeina trova un riscontro
maggiore sul sistema nervoso centrale. Falsa è la credenza che
aiuti la digestione. Proprio perché la caffeina stimola il sistema nervoso,
bere una tazzina di caffè dopo il
pranzo in realtà produce una falsa sensazione di svuotamento gastrico
peggiorando di fatto la digestione. È infatti tipico e nauseabondo
il fiato dei grandi bevitori di caffè. Segno di un problema sul fegato e
sull'intestino causato dall'assunzione di troppe tazzine di caffè.
La teofillina (the)
invece ha un’azione incentrata più sulla funzionalità cardiaca e favorisce l’eliminazioni di liquidi
(effetto drenante) utile in caso di gonfiori e ritenzione. La teobromina(cacao) agisce stimolando
entrambe le funzioni.
Ovvia è la sensibilità individuale verso le sostanze nervine che possono
essere differenti. Vi sono infatti persone che denunciano episodi di
tachicardia bevendo anche un solo sorso di caffè o assaggiando un solo
quadretto di cioccolato.
I cibi nervini sono utilizzati nelle diete per l’effetto stimolante sul metabolismo attraverso
la termogenesi. Attraverso questa funzione si velocizza il processo di
combustione dei grassi che vengono così “bruciati” più in fretta rispetto al
normale processo metabolico. In questo modo l’organismo aumenta il suo
lavoro producendo più consumo di energia. Questo attiva il degradamento dei grassi (lipidi)
con la naturale perdita ponderale del peso.
Come possiamo intuire l’uso prolungato o l’abuso in quantità di tali sostanze può
dar luogo ai seguenti fenomeni:
·
tremori e tachicardia,
·
osteoporosi (queste sostanze celano
infatti numerosi minerali fra cui il calcio a danno dello scheletro),
·
modificazioni dei valori pressori verso
l’alto.
Si sottovaluta spesso l’aspetto della dipendenza e assuefazione specie nei
confronti del cacao (cioccolato) che può diventare anche “patologica”.
L’assunzione di cibi stimolanti è controindicata in caso si sia soggetti a tachicardia o vi siano comunque dei problemi cardiocircolatori in essere. Anche chi è tendente al nervosismo deve limitare il consumo di questi cibi. Le persone che soffrono di emicranie, disturbi digestivi, stitichezza o colite, devono astenersi dal loro utilizzo che eventualmente potrà essere sporadico e saltuario. Se ne astengano gli ipertesi o chi soffre di sbalzi pressori improvvisi.
·
Il cacao lo conosciamo tutti e
non ha bisogno di presentazioni. Stimola
fortemente i sensi, può creare dipendenza. Con il cacao si realizzano
vari tipi di cioccolato ma i veri estimatori lo mangiano puro al 99%. Spesso è
il rifugio per chi soffre di pene d’amore e funziona meglio sotto questo
profilo di un farmaco!
·
La cola contiene alcaloidi e tannini,
regala energia e aumenta la resistenza alla fatica. Indicata quindi per gli
sportivi o come ricostituente dopo una malattia. Può essere indicata nei regimi dietetici e nei casi di
ritenzione per l’effetto blandamente diuretico. In caso di affaticamento mentale la cola può
aiutare a potenziare le prestazioni
mnemoniche. Si astengano coloro che soffrono di pressione alta e di
quelle patologie a carico del cuore.
·
Il the
(Teofillina). Esistono molte varietà di the alcune
delle quali posseggono virtù e qualità importanti per il nostro organismo. Se
ne parliamo in modo più generalizzato dobbiamo fare attenzione se soffriamo di stitichezza o
di fragilità ossea. Il the infatti se di scarsa qualità ha un effetto
demineralizzante nei confronti del nostro patrimonio osseo. Diversamente
possiamo riscontrare delle attività diuretiche e antiossidanti. Molto
conosciuto per queste proprietà è il the verde.
·
Il guaranà (Paulinia capuana) è particolarmente ricca
in caffeina. Coloro che abbandonano la tazzina di
caffè a favore del più” innocuo” guaranà, se hanno una spiccata sensibilità
verso la caffeina, devono rivedere la loro scelta. Per la sua concentrazione di
caffeina spicca una forte attività
a livello nervoso, favorisce la concentrazione e aumenta la
resistenza agli sforzi fisici che intellettuali. È astringente e
antidiarroico. Purtroppo le
controindicazioni sono molte. Causa tremori, agitazione e irregolarità
del ritmo cardiaco. Può creare ansia e sviluppare disturbi del sonno. Non si
sottovaluti l’effetto sullo stomaco (ulcere, bruciori e reflusso).
·
La noce moscata è una spezia e
può essere considerata a tutti gli effetti un cibi nervino. L’elemicina e
la miristicina sono due sostanze in essa contenute ad effetto stimolante
sul cervello. Per questo motivo il suo impiego trova ampio campo nella
cura di patologie quali l’Alheimer. Ha altre numerose buone qualità ma una sola grande controindicazione; la tossicità.
Si pensi che solo cinque grammi di noce moscata possono creare seri problemi di
avvelenamento. Un dosaggio superiore può dare luogo a allucinazioni, disturbi
come eccessiva sonnolenza fino alla morte. Se lo tenete in casa quindi
riponetela in un luogo sicuro lontano dalla portata dei bambini o di animali.
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