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Corretta raccolta, conservazione e preparazione delle erbe medicinali (Maria Treben)

 Carissimi lettori ed amici,

Oggi vi presento un articolo di erboristeria riguardante un argomento veramente interessante: Corretta raccolta, conservazione e preparazione delle erbe medicinali di Maria Treben.

RACCOLTA

Premessa per la raccolta è la conoscenza delle erbe medicinali. Se la possediamo occorrerà soltanto raccoglierle all'epoca giusta, nel luogo giusto e nel modo giusto. L'esperienza ha dimostrato che i migliori risultati di guarigione si sono ottenuti con erbe raccolte di fresco, cosa questa assolutamente necessaria per ottenere un successo nelle malattie gravi. Le erbe fresche si possono raccogliere personalmente dall'inizio della primavera, a volte sin dal mese di febbraio, fino al mese di novembre. Alcune si trovano persino d'inverno sotto la coltre nevosa, sempre che uno ne ricordi la loro dimora (ad esempio la Celidonia). Per l'inverno si prepara una riserva non troppo grande di erbe essiccate. Occorre coglierle nel momento del loro maggiore contenuto in sostanze attive. Ciò avviene per le PARTI F L O R E A L I all'inizio della fioritura, per le F O G L I E prima e durante la fioritura. LE R A D I C I si scavano all'inizio della primavera o in autunno. I F R U T T I si raccolgono all'epoca della maturazione. Al riguardo si tengano presenti le seguenti avvertenze: si colgano esclusivamente piante sane, pulite e prive d'insetti! Coglierle in condizioni asciutte nelle giornate di sole quando la rugiada ne è già evaporata. Per la raccolta occorre evitare i campi ed i prati concimati chimicamente, le sponde di acque sudicie ed inquinate, i terrapieni delle ferrovie e la vicinanza di strade trafficate, autostrade e di impianti industriali. Abbiate riguardo per la natura! (Non strappate le piante con tutte le radici, non causate danni !) Alcune piante sono sotto protezione. Esiste un numero sufficiente di altre piante medicinali con le stesse sostanze attive che non sono protette (ad esempio la Primula auricola). Mentre le cogliete, non schiacciatene i fiori e le foglie e non mettetele in buste di plastica! Altrimenti le erbe comincerebbero a sudare e una volta essiccate annerirebbero.

ESSICCAMENTO

Le erbe prima dell'essiccamento non vanno lavate ma soltanto tagliuzzate finemente. Il materiale così preparato va distribuito in modo sciolto su un panno o su carta non stampata per asciugare il più rapidamente possibile in un luogo abbastanza caldo ed arieggiato (soffitta). Quando si tratta di radici, cortecce o parti di piante molto succose è spesso indicato un essiccamento con calore artificiale. In tal caso però la temperatura non dovrà mai oltrepassare i 35° C. Le radici accuratamente lavate, prima dell'essiccamento vanno preferibilmente sminuzzate; allo stesso modo il Vischio e l'Epilobio. Si possono conservare per l'inverno soltanto le erbe completamente secche. Per la loro conservazione sono indicati soprattutto dei recipienti di vetro o di cartone chiudibili. Si evitino recipienti di plastica o di latta! È opportuno proteggere le erbe dalla luce (si utilizzino vetri colorati, preferibilmente verdi). Fate la vostra provvista per un solo inverno! Col passar del tempo le erbe perdono le loro proprietà curative. Ogni anno ci dona la sua nuova ricchezza di erbe.

Modalità di preparazione - TISANE

Infuso e decotto: Le erbe fresche vanno sminuzzate e messe nei quantitativi prescritti in un bricco di vetro o in un altro recipiente non metallico. Poi, in un altro recipiente, si porta l'acqua all'ebollizione e la si versa sulle erbe preparate. Il tutto si lascia riposare brevemente (basta mezzo minuto)! La tisana deve essere di colore chiarissimo: o giallo chiaro o verde chiaro. Invece le erbe essiccate si lasciano riposare un po' più a lungo (da 1 a 2 minuti). Una tisana così preparata è molto più sana e si presenta anche meglio. Le radici vanno immerse in acqua fredda che si porta all'ebollizione. A questo punto si toglie il recipiente dal fuoco e si lascia riposare per circa tre minuti. Si versa il quantitativo giornaliero di tisana in un termos e lo si beve a piccoli sorsi secondo le indicazioni nel corso della giornata. In linea generale si mette un cucchiaino da dessert colmo di erbe su un quarto di litro d'acqua (= 1 tazza), altrimenti secondo le indicazioni per le singole piante.

Macerazione: Alcune erbe (ad esempio la Malva vulgaris, il Vischio e il Calamo aromatico) non sopportano l'ebollizione poiché per l'effetto del calore perderebbero il loro potere curativo. La tisana di queste erbe si ottiene mediante la macerazione. Il quantitativo consigliato per le singole piante va lasciato macerare nell'acqua fredda per 8 - 1 2 ore (di solito durante la notte), poi va riscaldato leggermente (temperatura potabile) ed il quantitativo per una dose giornaliera va conservato in termos preventivamente sciacquato con acqua calda. Un miscuglio fra macerazione e infuso è però considerato la migliore utilizzazione delle erbe medicinali: durante la notte si mettono a macerare le erbe, nella metà del quantitativo d'acqua indicato, per passarle poi al setaccio il mattino successivo. Le erbe rimaste nel setaccio si immergono di nuovo nell'altra metà del quantitativo d'acqua indicato, si porta ad ebollizione e si filtra nuovamente. Si mescolano quindi le due tisane, quella ottenuta per macerazione con quella per infuso. Con questa preparazione si ottengono quelle sostanze attive che sono solubili sia in acqua fredda che in acqua calda.

TINTURA (ESSENZA)

Anche le tinture si ottengono per macerazione in un distillato di frutta o di grano a 38 - 40°. Si riempie di erbe, in modo sciolto e fino al collo una bottiglia o altro recipiente e si versa sopra il distillato di frutta o di grano. Si conserva il tutto ben chiuso in luogo caldo (circa 20° C) per 15 gg. o anche più a lungo, scuotendolo ogni tanto, indi si procede alla filtrazione e quindi alla spremitura del residuo. Le tinture si prendono per uso interno a gocce con del tè e per uso esterno negli impacchi o nelle lozioni e frizioni.

SUCCO FRESCO

I succhi freschi di erbe si possono ingerire a gocce oppure si possono utilizzare per spennellature su parti malate del corpo per mezzo di batuffoli di cotone. Questi succhi si ottengono mediante una centrifuga elettrica per uso domestico che sminuzza e spreme contemporaneamente le erbe. È opportuno preparare questi succhi giornalmente con erbe fresche. Ma possono essere conservati per alcuni mesi in bottigliette tenute nel frigorifero.

POLTIGLIE

Col matterello si schiacciano sul tagliere steli e foglie onde ottenere una poltiglia. Spalmata su di un panno la si applica sulla zona malata del corpo fasciandola indi con un telo e mantenendola calda. Quest'impacco di poltiglia può rimanere sulla parte per tutta la notte.

CATAPLASMI CON ERBE COTTE AL VAPORE

Su una pentola piena d'acqua in ebollizione si poggia un setaccio contenente erbe fresche o essiccate e si copre il tutto con un coperchio. Dopo un po' di tempo queste erbe ammollite e calde, stese su di una garza, vanno applicate sulla parte malata. Quest'impiastro deve essere coperto con un panno di lana e fasciato. Non deve nascere una sensazione di freddo. Molto efficaci sono i cataplasmi al vapore ottenuti con Coda cavallina. I cataplasmi al vapore si lasciano agire per due ore o per tutta una notte.

PREPARAZIONE DI POMATE E OLII

Tritare quattro manciate di erbe. Riscaldare 500 g di strutto di maiale come per friggere delle cotolette. Versare le erbe nell'olio bollente e girare lasciando friggere brevemente; girare ancora, togliere la padella dalla fiamma, coprirla e lasciare raffreddare il tutto durante la notte. Il giorno seguente riscaldarlo leggermente, filtrarlo attraverso un panno e travasare la pomata ancora calda in vasetti di vetro o di porcellana precedentemente preparati. La preparazione degli olii si svolge nel modo seguente: riempire, senza comprimerli, una bottiglia fino al collo con fiori o erbe e versarvi sopra dell'olio extravergine d'oliva in modo che le erbe siano coperte di due dita d'olio. Lasciare la bottiglia per 15 giorni al sole o in vicinanza di une fonte di calore.

BAGNI DI ERBE

Bagno completo: Le erbe indicate vanno immerse in acqua fredda e lasciate riposare per una notte. Per un bagno occorre un secchio ( 6 - 8 litri) di erbe fresche oppure 200 g di erbe essiccate. Questo materiale così macerato va riscaldato il giorno successivo e quindi filtrato: l'estratto va aggiunto all' acqua del bagno. Venti minuti di immersione nel bagno. Il cuore deve rimanere fuori dall'acqua. Dopo il bagno, invece di asciugarvi, dovete avvolgervi in una spugna da bagno o in un accappatoio e sudare per un'ora a letto. Semicupio: Per un semicupio occorre soltanto metà secchio di erbe fresche o 100 g di quelle secche per poi procedere come per il bagno completo. L'acqua nella quale vi immergete deve coprire i reni. Osservate le avvertenze riguardanti le singole erbe. Nuovamente riscaldata può essere riutilizzata altre due volte sia l'acqua del bagno che quella del semicupio.

IMPACCHI DI ERBE SVEDESI

A seconda della parte da trattare si prende un pezzo più o meno grande di ovatta o fibra di cellulosa, lo si bagna con delle gocce di Erbe Svedesi, stendendolo quindi sulla parte malata precedentemente spalmata di grasso di maiale o di pomata di Calendula (cosa assolutamente necessaria) affinché l'alcool non privi la pelle del suo grasso. Per evitare di sporcare la biancheria si può coprire questo impacco con un ritaglio di plastica ed infine si lega il tutto con un panno o con una fascia che mantenga il calore. A seconda del male e della sopportabilità si lascia agire l'impacco da due a quattro ore. Se il malato lo sopporta, l'impacco può essere lasciato addosso anche per tutta la notte. Tolto l'impacco si spolvera la parte con del talco. Qualora in qualche persona dovessero manifestarsi delle irritazioni della pelle, sarà necessario abbreviare il tempo di applicazione, oppure sospendere la cura per un certo periodo. Chi è allergico eviti l'impiego del ritaglio di plastica e copra soltanto con pezzi di stoffa. In nessun caso però dovete dimenticare di ungere la pelle prima dell'applicazione dell'impacco. Se dovesse manifestarsi del prurito ungete con pomata di Calendula. Con questi impacchi non è indispensabile coricarsi a letto; se sono ben fasciati potete muovervi tranquillamente in casa o stare seduti.

Maria Treben

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